Medicina: garanzie per i lavoratori a casa nei giorni di "zona rossa"

“Medicina si è dimostrata una comunità attenta che ha prontamente risposto in modo responsabile al sacrificio che è stato richiesto, per garantire la sicurezza anche dei territori confinanti. Ci siamo chiusi dentro alle nostre case per salvaguardare i nostri cari, Bologna e la regione stessa.
Sebbene la chiusura di Medicina come “zona rossa” sia stata determinata da un provvedimento regionale, di concerto con il Governo e giustificato dall’andamento critico dei dati sanitari, la risposta deve essere univoca e chiara. Il trattamento per i lavoratori che forzatamente si sono dovuti assentare dal lavoro deve essere parificato a quello delle altre zone sottoposte a isolamento preventivo: no cassa integrazione o ferie obbligatorie, ma il riconoscimento dell’assenza per malattia.
Quella decisione che è stata seguita da grande senso di responsabilità da tutti i Medicinesi a favore dei comuni a noi confinanti deve trovare piena tutela e non può essere fattore penalizzante. Come Segretari dell’Unione Comunale di Medicina e Territoriale di Imola abbiamo chiesto un impegno e una risposta da parte del Partito Democratico Nazionale e dai nostri Parlamentari(lo sguardo è all’emendamento presentato alla Camera in discussione questa settimana), oltre a tenere in considerazione la zona rossa di Medicina in eventuali interventi economici a sostegno della ripartenza dalla Regione Emilia Romagna.”

Valentina Baricordi –  Seg. PD Unione Comunale Medicina
Marco Panieri  – Seg. Territoriale PD Imola

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